Dietro gli alberi del Parco Nord


C’era una volta...come tutte le fiabe che si rispettano la storia di oggi parlerà del famoso Parco Nord e di chi se ne prende cura. Dopo una piacevole intervista con Massimo Urso, educatore ambientale dal 1989, ho deciso di mettere nero su bianco questa piacevole storia. La voce narrante di questa fiaba è stata quella di Massimo permettermi così di introdurmi all’interno del polmone verde situato nella periferia nord di Milano. 

Come educatore ambientale il suo ruolo principale è quello di lavorare in collaborazione con le scuole.

Prendendo spunto dal saggio di Vladimir Propp “Morfologia della fiaba” (1928), Massimo propone, con l’aiuto di alcune carte disegnate da un suo amico e collega, ai più piccoli di poter “creare” una storia e viverla in pieno. Se in una carta c’è disegnato un piccolo omino verde la storia prende il via da questo omino e man mano si sviluppa.  Come in ogni fiaba c’è un protagonista, l’eroe, l’ipotetica principessa da salvare e l’antagonista. In questo caso l’antagonista del parco non è solo uno ma sono molteplici. In primis c’è la sbadataggine, o dimenticanza, delle persone quando non raccolgono i loro rifiuti e li lasciano all’interno del parco. 

Natura che, negli anni, con l’aiuto di Massimo e dei suoi colleghi, ha visto crescere alberi, fiori.

All’interno del parco Nord c’è una grande cascina che sino al 1960 era usata da agricoltori e allevatori di bestiame. Ora è diventata la sede amministrativa del parco e negli spazi interni si programmano mostre ed eventi. Al suo interno ci sono state anche delle rassegne cinematografiche con proiezione di films. Nel periodo estivo, tra l’altro, il parco ospita anche dei gruppi musicali. E in merito a questo ho chiesto a Massimo cosa ne pensa dell’idea di proiettare dei films all’aperto. La risposta è stata molto curiosa. Sicuramente l’idea è allettante però, allo stesso tempo, si dovrebbero installare degli impianti per le luci, affittare dei bagni chimici, mettere guardie che controllino che tutti entrino dalla stessa parte e nessuno faccia il furbo...non a caso, negli anni, all’interno del parco sono stati vietati anche barbeque e grigliate per tutelare l’ambiente e i veri abitanti del parco.

Con il suo lavoro nelle scuole Massimo, tra le altre cose, incentiva i giovani a fare un tirocigno “scuola-lavoro” per incentivare i giovani a lavorare, una volta finiti gli studi, in questo enorme polmone verde. 

 Preso d’assalto, causa quarantena mondiale dovuta al coronavirus, nella primavera del 2020 da “improvvisi” fanatici di joggin il parco è sempre rimasto aperto per tutti ma è giusto che chi lo frequenta se ne prenda cura. 


Passando, causa lavoro, molto tempo dentro un centro commerciale mi rendo conto di quanto mi manchi respirare il profumo dell’erba, rimanere affascinata dal trovarmi una tartaruga che prende il sole in uno dei laghetti all’interno...mi rendo anche conto che il parco Nord è quel fedele amico che, nella buona o nella cattiva sorte, non ti abbandona mai ma anzi...quando hai voglia avuto una giornata storta e vuoi sfogarti lui é sempre felice di accoglierti.


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