A spasso dentro Crespi D'Adda

 

Sei una persona con la passione per la fotografia e la storia? Ti piace assaporare il suono del silenzio, dopo ore e ore passate dietro una scrivania, una cassa di un centro commerciale, un call center, trattato solo come numero e non come essere umano?

 

Pasticcio Di Rapanelli questa volta vuole portarti nel luogo adatto per poter finalmente riposare il corpo e la mente, per capire al meglio come vivere davvero il lavoro dentro una comunità.

 


Vi stò parlando di Crespi d'Adda.

Collocata in una frazione lombarda, poco distante da Bergamo, questa piccola cittadina è stata ideata e progettata, alla fine dell'800, dall'ingegnere Crespi.

 

Un’ingegnere, proprietario di una fabbrica di seta, che aveva avuto un’idea più che innovativa per quei tempi: permettere alle famiglie degli operai e degli impiegati, di poter vivere in appartamenti e villette vicine al luogo di lavoro dei propri congiunti.

 


La vicinanza della famiglia, avere un luogo sicuro dove poter riposare alla fine del proprio turno lavorativo, permettevano, secondo l'ingegnere, di essere più concentrati sul lavoro da svolgere.

Sulle rive del fiume Adda, fu così costruito un villaggio ideale del lavoro. Un piccolo feudo dove il castello del padrone fosse simbolo di autorità e simbolo di benevolenza verso gli operai che lavoravano nel setificio, e le loro famiglie. Crespi d’Adda è un autentico modello di città ideale.


Assieme alle unità abitative infatti, furono costruiti anche una scuola, una chiesa, un piccolo ospedale. Un perfetto microcosmo autosufficiente dove la vita di chi vi abitatava fosse un piano ideale di ordine e di armonia attorno alla fabbrica.

L’idea dell’ingegnere, era quella di non avere solo braccia, ma persone che tutte insieme e relativamente soddisfatte, avrebbero potuto fare la fortuna della sua impresa, in una città-giardino a misura d’uomo, al confine tra mondo rurale e mondo industriale che già alle fine dell’800 cominciava a muovere i suoi passi.  E così è stato per più di un centinaio di anni. Fino a quando, con l’inizio della globalizzazione, la seteria è purtroppo andata in disuso.

 


Oggi restano la fabbrica ancora intatta, un’altissima ciminiera,  la chiesa, un piccolo cimitero e le vecchie abitazioni, suddivise per ceto sociale, ma sicuramente dignitose: appartamenti per gli operai, villette per dirigenti e, sulla piccola collina a dominare il tutto, il castello dell’ingegnere, la casa del  dottore e quella del prete.   

 

Luogo magico e pieno di storie, questo agglomerato è stato riconosciuto nel 1995 come patrimonio dell'UNESCO. Crespi d'Adda ancora oggi può insegnare molto su come essere uomini, su come trattare con dignità la forza lavoro. Sicuramente è un posto che vale la pena di essere visitato almeno una volta nella vita.

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