Un moderno Cavaliere


E’ la passione che ci porta sempre ad approfondire nuovi interessi, e oggi Pasticcio di Rapanelli vi farà fare la conoscenza di un professore che si è avvicinato alla sua passione, la storia del Medioevo, i Cavalieri e le loro gesta,  per caso, semplicemente accompagnando sua figlia ad un corso di arti marziali per “cavalieri”. 

Paolo Zubelli è un simpaticissimo “Cavaliere”, sì proprio uno di quelli che vengono rappresentati nelle fiabe in una grigia armatura e a cavallo di  un maestoso destriero bianco.

Anche se in realtà nel suo racconto i cavalli non ci sono affatto. Appassionato di Storia e di Medioevo in particolare, insegnante di queste affascinanti materie all’Universotà della Terza Età, ecco cosa ha raccontato alla nostra giornalista, com’è nata in lui questa affascinante passione.

 

1.     Com’è nata la passione per il MedioEvo e per i Cavalieri?

·        Tutto nasce dalla mia passione per la Storia che, tra le altre cose, insegno anche all’Università della Terza Età, e da bravo papà, ho accompagnato un giorno mia figlia, allora adolescente, a conoscere e approfondire questa fantastica esperienza.

 

2.     E’ il primo della sua famiglia che lo fa?

·        Sì, e sono rimasto l’unico, perché mia figlia, poco dopo, ha lasciato perdere, mentre io, ammaliato, ci sono rimasto incastrato dentro. Sono ormai 23 anni che sono un “cavaliere”.

 


3.  Gli abiti che indossate durante le rappresentazioni,  nello specifico quali sono?

      ·        Sono una blusa bianca con pantaloni neri, scarpe, un pesante elmo e un’armatura che permette di proteggere le mani. Quando poi viene organizzato qualche evento di battaglia, si usa anche la cappa bicolore con i colori caratteristici della scuola che, nel mio caso,  sono il bianco e il  nero. Tra i vari strati di vestiti che vengono indossati, c’è anche la cotta di maglia, la famosa blusa di ferro intrecciato, per intenderci, che serviva ai tempi per una maggiore protezione del corpo tutto. Il peso di questa cotta è molto elevato, e viene indossata sempre sopra tutti gli altri strati di abbigliamento, in modo da attutire il fastidio dello sfregamento che potrebbe esserci anche su un piccolo angolo di pelle nuda.

 

4.     C’è rivalità tra cavalieri?

·        Non direi proprio, in fondo oggi è solo un gioco, una passione in cui tutti noi cavalieri ci riconosciamo. Avendo iniziato nell’anno 2000,  ho visto alternarsi nei vari tornei tantissime  persone, con alcune delle quali,  col tempo,  si è sviluppata una sana e vera amicizia. Di recente siamo stati a Belgioioso per una storica rappresentazione, e ho constatato che il gruppo è veramente ben affiatato.

 

5.     Quanti gradi di cavalieri ci sono?

·        Al suo interno ci sono varie figure; si inizia con la figura del novizio, poi c’è lo scudiero, lo scudiero armato e si finisce con il guerriero. Non esiste però, se non a livello onorifico, il grado di cavaliere anche se, come mi ha spiegato Paolo, la scuola che lui frequenta  si chiama Cavalieri di Ranaan. Nel lontano Medioevo i cavalieri venivano nominati dai Re, da un suo vassallo, da un altro cavaliere o da un vescovo. Dovevano essere persone eccellenti, forti e coraggiose. Oggi l’unico cavalierato rimasto, presente nella Repubblica Italiana, è il “cavaliere del lavoro”, una onorificenza che si attribuisce a chi si è distinto per qualcosa di eccellente. Ci sono però dei veri cavalieri nelle Chiesa, in quanto persone riconosciute in questi termini  da un vescovo.

 

6.     Qual è il modo migliore per far avvicinare un giovane a questo mondo?

·        La scuola che frequento io si chiama Cavalieri di Ranaan ed è una scuola di scherma. La mia scuola prende anche ragazzi intorno ai 15/16 anni, con il consenso dei genitori,  più che altro per una questione di struttura fisica, che a quell’età è già fortificata e definita. Più piccoli sarebbe un po’ pericoloso. Ma l’età media per partecipare alle competizioni e alle giostre dei cavalieri, è intorno ai  25 e i 30 anni. Gli anni della struttura fisica più potente. C’è qualche 40enne, e poi ci sono i “vecchietti” quelli come me, che di anni ne ho 67. La base del nostro allenamento sono le arti marziali, tipo judo, karatè e box. A differenza loro però, noi non usiamo le mani come “arma”, ma una spada molto pesante. E’ una spada che in ogni caso ha la punta attutita e non è tagliente. I rischi di ferirsi sono comunque abbastanza presenti, è necessario quindi  un fisico ben allenato e una mente sempre lucida.

 

7.     Le esercitazioni con la spada vengono fatte sempre con l’elmo e tutte le protezioni?

·        Sì, ma ci sono anche alcuni esercizi che si possono fare a “mani libere”. Nei casi degli esercizi del movimento della mano, del busto e del collo, la spada è sempre necessaria. E secondo i vari livelli di anzianità,  perché a volte, noi vecchietti, si è un po’ più lenti e ci si deve proteggere, ci si mette tutta l’armatura e ci si allena con quella. I veri combattimenti però si fanno sempre con la specifica protezione. Senza ci si farebbe parecchio male. Le spade, come dicevo prima, sono un po’ smussate per evitare proprio di ricevere colpi troppo duri, ma che spesso fanno molto male lo stesso.

 

8.     La rappresentazione  migliore a cui ha partecipato, o che ricorda con più piacere?

·        Non c’è una rappresentazione o un momento particolare di cui posso dire che è stato il migliore, i tornei a cui ho partecipato sono stati sempre tutti molto interessanti. Forse, come sempre succede, quello che ricordo maggiormente è l’ultimo a cui ho partecipato. L’uscita in tenda a  Belgioiso è stata simpatica e accattivante. Mi piacciono molto anche le manifestazioni che si tengono proprio dentro i castelli. Sono cavaliere ormai dal lontano anno 2000, e se non ho ancora abbandonato un motivo ci sarà. E spero che tu almeno l’abbia scoperto.

 


Ringraziamo Paolo per questa piacevole e intensa intervista. Devo confessare che parlando con lui sono riuscita per qualche momento ad entrare in questo mondo fantastico, di principesse e cavalieri,  a me prima sconosciuto e che, sicuramente, mi ha entusiasmato tantissimo.

Per avere qualche informazione in più, ma soprattutto se volete diventare dei veri “cavalieri” in questo nostro mondo che di sogni e cortesie ormai ne è vuoto, potete accedere al sito:

www.cavalieridiranaan.it

Alla prossima, miei prodi!

 

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