Un muro che non divide ma...rilassa!

 


Con un’estate che pare non voler arrivare mai, la scelta di andare al mare non sembra la più indicata. Ma considerato che questa non sarà l’ultima estate, Pasticcio Di Rapanelli vuole introdurvi comunque in un luogo che merita di essere visitato almeno una volta nella vita.

Vi voglio parlare della spiaggia “Il Pedoncin”, unica nel suo genere e sicuramente molto caratteristica.

Questa spiaggia, che si trova a poche centinaia di metri dal centro di Trieste, ha una sua peculiarità: un muro di cemento che divide la spiaggia per sesso. Da una parte le donne e i bambini, dall’altra gli uomini.


La spiaggia era stata ideata dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, durante il suo lungo periodo di regno sull'Impero Asburgico. E per rispettare le rigide regole del pudore, era stato costruito un muro di mattoni, che dalla spiaggia si estendeva di qualche metro anche in mare. Maria Teresa d’Austria voleva dare, anche alle donne, la possibilità di godere di bagni di sole e di mare, senza violare l’intimità di entrambi i sessi.


Ho scoperto questa spiaggia per caso, e avendo avuto la fortuna di visitarla, ho realizzato che le donne con i bambini fino ai dodici anni occupano la parte di spiaggia di sinistra, mentre gli uomini quella di destra. Ho constatato altresì che, come del resto è nella vita di tutti i giorni,  la parte femminile è un susseguirsi di schiamazzi, di urla infantili, di chiacchiere intense, di rumore. Mentre, nella parte maschile, la situazione è più tranquilla, più rilassate. Gli uomini giocano a carte, parlano lentamente, prendono il sole in silenzio, si tuffano in mare, che, essendo abbastanza vicino al porto,  è delimitato da una cordata di boe gialle.


Con un costo davvero irrisorio, lo stabilimento è accessibile a tutti, l’ingresso costa solo 1.10 euro a persona, e da diritto a sdraio, sedia, e ombrellone. Le cabine non servono, al tuo stesso sesso non hai nulla da nascondere.

La spiaggia del Pedoncin  è raggiungibile a piedi, dalla piazza Unità d’Italia, o anche con l’auto o un mezzo di trasporto pubblico, se si è più lontani.


Il muro, che spesso viene associato a dittature o a divisioni forzate, in questo caso è ben accettato dai triestini, che anzi desiderano conservarlo a lungo, e dai molti turisti che lì vanno a balneare e ne rimangono affascinati.

Come me, del resto, che a voi l’ho raccontato.

Ah, dimenticavo. L’acqua, pur essendo questa una spiaggia cittadina, è pulita.

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