BIGLIETTINI COLORATI PER RENDERE IL MONDO UN POSTO PIU' BELLO...E COLORATO!

 Dopo una lunga giornata di lavoro, la voglia di tornare a casa per riprendersi è indescrivibile. La calca che si affolla nella linea rossa della metropolitana più “vecchia” di Milano è estenuante e alquanto fastidiosa. Sono tutti con  lo sguardo basso a guardare video della vita di altre persone. Diversamente dalla massa, a me piace guardarmi attorno e osservare quello che mi circonda. È successo anche qualche sera fa. Nonostante la stanchezza i miei occhi si sono posati, per la prima volta, su un piccolo foglietto azzurro e, spostando di poco lo sguardo, su un secondo foglietto arancione. Da lontano si capiva che dentro c’era stampato qualcosa, e la curiosità di capire che cosa ci fosse scritto al loro interno, era così alta che non mi sono accorta di essere arrivata al capolinea. Ho rischiato di entrare nel deposito della metropolitana e anzichè infilarmi nel mio comodo letto, andare a letto con tutti i vagoni dei treni, stressati anche loro forse molto più di me. Potrei scriverci un pezzo...sulla vita dei treni che, tranne in caso di sciopero, portano in giro per Milano, e hinterland, milioni di persone. Per fortuna l’autista se n'è accorto, e dopo aver fermato il convoglio, con un “gentilissimo” cenno del capo, mi ha invitato a scendere.




Una volta raccolti i biglietti colorati, e averli letti, ne sono rimasta affascinata. Sono corsa a casa e, data la mia innata curiosità, mi sono immediatamente messa alla ricerca di chi aveva avuto la geniale idea. Dopo attente ricerche sono riuscita a contattare su Internet Alessandro Scalas, l’autore. Ho fotografato i suoi favolosi biglietti, e ho preparato qualche domanda da porgli. Ecco cosa mi ha raccontato:
introduzione:
non so leggere la musica ma riesco a “vederla”.
ogni canzone che scrivo/compongo mi evoca un colore.
tutto questo tramite un processo precettivo/sensoriale chiamato “sinestesia”.
io e le mie “reclute colorate” stiamo riempendo il mondo di “bigliettini colorati” che identificano le mie canzoni.
stiamo colorando il pianeta, siamo la “squadra arcobaleno” e questa e’ la nostra “rivoluzione colorata”.
 
1.     Quanti anni hai?  
1.ciao, mi chiamo Alessandro Scalas e ho un’eta’ compresa tra i 26 e i 32 anni. resto un po’ vago perche’ il mio e’ un semi-anonimato.
 
2.     Che studi hai fatto?
 
2.scolasticamente ho fatto il liceo scientifico e dopo aver conseguito la maturita’ ho frequentato l’universita’ di medicina e chirurgia.
 
3.    Come ti è venuta questa idea?
3.nel mentre ho sempre coltivato la passione per la musica avendone una predisposizione: fin da piccolo riproducevo al pianoforte le melodie che sentivo per poi iniziare a comporre dal nulla.
le mie canzoni hanno una stretta associazione con i colori.
questo grazie ad un processo precettivo - sensoriale chiamato sinestesia: quando scrivo un testo o compongo una melodia “mi si accende” in mente un colore.
ho cosi creato un modo unico e innovattivo per farmi conoscere: i bigliettini colorati.
ogni bigliettino ha il colore della canzone che rappresenta.
 
4.     Hai riscontri positivi da parte delle persone che raccolgono, accolgono e leggono i tuoi bigliettini colorati?  
4.la quasi totalita’ dei riscontri delle persone che trovano il bigliettino sono positivi.
e’ raro che qualcuno trovi fastidiosa o inappropriata questa modalita’ che io definisco “parte della performance”.
 
5.     Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
 
5.il messaggio sociale che voglio trasmettere e’ quello insito nei testi delle mie canzoni: riuscire a trovare positivita’ nonostante la vita ci ponga davanti situazioni scomode. per cio’ che riguarda i bigliettini colorati sono invece dell’idea che possano essere una valida alternativa analogica in un mondo di comunicazione digitale: ci ricordano che siamo umani e non solamente dei link, qr code o utenti di una grossa piattaforma computerizzata.
 
6.    Il posto più strano dove hai lasciato i tuoi bigliettini colorati? 6.amo nascondere i bigliettini colorati nei posti piu’ disparati: nei centri commerciali, tra le pieghe dei vestiti, nelle tasche dei jeans, nelle borse, dentro i bicchieri, sui cartelli stradali, alle fermate del pulman, in metropolitana, nei semafori, sui citofoni ecc…
ma probabilmente quelli che mi danno piu’ soddisfazione sono nascosti tra le pagine dei libri: ho sempre desiderato trovare in quelli di seconda mano qualche annotazione del lettore precedente cosi ho escogitato un metodo simile per trasferire questo misto di gioia, stupore e mistero in chi sfogliandone uno lo trova.
 
7.     Quale colore ti rappresenta di più? C’è un colore che ti ossessiona?

 
7.i colori scelti sono 12, come 12 sono le note musicali.
non esiste un colore che mi piaccia piu’ di un altro.
non ho preferenze e non faccio distinzioni. e’ come se fossero tutti dei figli.
 
 8.Cosa vuoi dire ai lettori e alle lettrici di “Pasticcio Di Rapanelli”?


8.ringrazio “pasticcio di rapanelli” per l’interessamento e lo spazio datomi a disposizione nonostante l’argomento sia fuori contesto.

ai lettori non mi rimane che dire solo: “scegli un colore e ascolta!”
 
 
Questo è tutto, e a parter mio, una cosa davvero unica e interessante.
Spero che anche questa volta “Pasticcio Di Rapanelli” vi abbia emozionato! Il mio consiglio è di cominciare ad alzare lo sguardo dal vostro smartphone e scoprire che, lì fuori, c’è un mondo bello e colorato da scoprire, nonostante tutto!
E se rischiate di restare chiusi in metropolitana come me....calma e sangue freddo! Chiamate l’autista per farvi dare una mano ad uscire, tornate a casa ridendo, sicuri di aver raccolto  una piacevole avventura e collezionato simpatici pezzi di colore!

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