La bellezza cambierà il mondo...e lui ne è la prova vivente!
Ma cosa mi dici mai?!?
I nostalgici o i non più giovani avranno capito, leggendo, a chi mi riferisco.
Ebbene sì...questo mese Pasticcio Di Rapanelli vuole dare voce all'intramontabile, ed iconico, Topo Gigio.
Nato nel lontano 1959 dalla fantasia di Maria Perego e del marito Federico Caldura, questo topolino è tornato a far parlare di sè in questi giorni per il suo duetto, simpaticissimo e tenerissimo, con Lucio Corsi, concorrente della 75° edizione di Sanremo, classificatosi secondo ma vincitore morale del festival della musica italiana.
Perchè Pasticcio Di Rapanelli scrive di Topo Gigio?
Perchè quel duetto così spontaneo, così naturale e così perfetto era, come hanno citato le più grandi testate giornalistiche, quello di cui abbiamo bisogno.
Tenerezza, bontà di cuore, generosità, spontaneità, sono valori che purtroppo stanno scomparendo per dare sempre più spazio ad un mondo fatto di apparenze: egoismo, freddezza, calcolo, atteggiamenti innaturali, e dove ogni cosa, dall’abbigliamento al sapere, viene ostentata...
Topo Gigio, qualcosa di cui avevo sentito parlare dai miei genitori, ma che non conoscevo molto bene, in quella serata sanremese, è tornato con forza a far parlare di sè e, per quel che mi riguarda, con il suo aspetto dolce e sincero mi ha davvero commosso.
Complice, come ho detto, il duetto con il cantante toscano Lucio Corsi con la canzone “Nel blu dipinto di blu”, Topo Gigio ha saputo conquistare il mio, e spero non solo il mio, cuore. E questo perchè con il suo aspetto dolce e sincero, ha voluto mostrare che tutta la bellezza non è perduta, e che possiamo restare autentici in un mondo pieno di cloni, dove l’omologazione pare essere l’unico modo di convincere gli altri a farci accettare.
Un pensiero voglio dedicarlo anche al cantautore Lucio Corsi, che, arrivato secondo alla kermesse, andrà a rappresentare l’Italia agli EuroVision 2025, dopo il diniego del vincitore del Festival, Olly, che ha dato la motivazione di non essere preparato e di voler prima crescere come artista. (Qualche interessante novità il Festival quest’anno l’ha portata!). Lucio Corsi, spontaneo e genuino, al contrario di quel modello di cantanti trapper, rapper, palestrati, tatuati, possibilmente ingioiellati, dei duri, insomma, gente che vuole “spaccare” senza nemmeno sapere che cosa, è un poeta che vuole cantare la normalità, la vita così com’è, di chi un duro non lo è affatto. E che a parer mio, siamo la maggioranza.
Auguri allora a Lucio Corsi e ai suoi testi, e un abbraccio forte a Topo Gigio.
Una coppia davvero eccezionale.
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