All'interno del roseto di Monza...un'esplosione di colori e profumi!


In questo mondo sempre più di fretta, dove la modernità continua a deturpare le città, continua a costruire là dove non ce n'è bisogno, e che fa rimpiangere la primavera del 2020, l’Italia rinchiusa in minimi spazi, esistono ancora boschi e campagne che potrebbero salvare il mondo con la loro bellezza. 

Il Parco di Monza, la Villa Reale, paragonabile per certi versi alla piú conosciuta Versailles, in Francia, con il suo immenso parco, con i suoi giardini e il suo roseto è uno di questi luoghi. 

Un’entità che permette all’uomo di perdersi dentro tanta bellezza.


Pasticcio Di Rapanelli, che da sempre è a favore di un mondo più verde e meno cementificato, considerato che di grattacieli, anche abbandonati, la Lombardia ne è satura, ha deciso di dedicare l'articolo di aprile al roseto della villa brianzola.

Questa villa è un palazzo in stile neoclassico costruito durante la dominazione austriaca del XVIII secolo e progettato da Giuseppe Piermarini quale residenza privata degli Asburgo-Lorena.


Ospita mostre, tra quelle più interessanti da me visitate, ricordo quella della celebre fotografa americana Vivian Maier. Vi sono allestite esposizioni temporanee e in un’ala della villa è presente il liceo artistico Nanni Valentini.

Questo palazzo così carico di storia ci teletrasporta direttamente dentro una favola...I giardini rigogliosi in primavera e in estate, gotici e spettrali nelle fredde giornate invernali, sono luoghi perfetti per chi vuole distrarsi dalla  sempre più frettolosa vita, e per chi, come me, ha la passione per la fotografia. C’è un posto, in particolare, che diversi anni fa ha catturato la mia attenzione per un’autentica esplosione di colori: il roseto Niso Fumagalli.

Istituito nel lontanto 1964 sotto suggerimento dell’industriale e proprietario dell’azienza Candy Niso Fumagalli, appunto, che l’anno precedente, 1963, aveva fondato


l’Associazione Italiana della rosa e che rimase presidente sino dell’istituzione fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1990.

Il terreno, che si trova all’interno della già citata reggia, fu messo a disposizione dal Comune di Monza. Ed è già nel 1965 che, durante i lavori, furono indetti i primi concorsi per eleggere la “rosa più bella di Italia”. Oltre al più importante concorso, ossia quello della “rosa più profumata” e che fu vinto da Jan Leenders, un appassionato giardiniere olandese, che chiamò la sua rosa “Monza”.


Agli inizi degli anni 90, poi, per valorizzare ancora di più questo roseto, vennero introdotti altri elementi paesaggistici al fine di valorizzare ancora di più il roseto.

Un progetto dei celebri architetti Francesco Clerici e Vittorio Faglia, che hanno  cercato di inserire nel roseto un laghetto e dei percorsi di sassolini bianchi, studiati appositamente per il pubblico, e che hanno contribuito a dare una visione più armonica al terreno leggermente ondulato proprio all’ingresso della Villa Reale.

Troverete poi, in un'area appositamente dedicata del roseto, una raccolta denominata "Regine d'Europa", delle varietà di rosa più premiate ogni anno nei numerosi concorsi europei.

Il Roseto “Niso Fumagalli” è aperto al pubblico tutto l’anno con i seguenti orari:

da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 20.00

sabato, domenica e festivi dalle 9.00 alle 20.00

lunedì chiuso.


L’ingresso è completamente gratuito ma gli orari possono subire delle variazioni in base anche ad altri eventi che vengono organizzati al Serrone.

Il mio viaggio in questo arcobaleno di colori termina qui. Invito quindi voi  ad accorrere numerosi a visitarlo!

(vi consiglio di aspettare almeno dieci giorni per la fioritura completa!)

Al prossimo mese!

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